Sabato 16 Febbraio “L’uomo dal Fiore in Bocca” e “Una giornata” di L. Pirandello

L ‘uomo dal fiore in bocca Una giornata

di L. Pirandello

Regia Enrico Fasella

con Luciano Caratto

e Guido Teppa

Costumi Georgia Duranti

Produzione Torino Spettacoli srl  Teatro del Baratto

” L’uomo dal fiore in bocca ” e ” Una giornata ” hanno la comunanza dell’ abbandono di ogni pretesa descrittiva naturalistica per dedicarsi allo scavo psicologico, dove si incastonano bene i frammenti di una realtà frantumata e lo spazio limitato della narrazione sembra essere misura adatta ad esprimere le sfaccettature, gli aspetti, le situazioni proprie dell’eterno fluire della vita., due momenti nei quali confluiscono sequenze, allo stesso tempo, narrative e riflessive. Due uomini ( che in realtà potrebbero essere identificati in una sola natura )che avvertono  acutamente una  crisi di identità  nei confronti di un mondo caotico e in continua trasformazione e di una società (quella industriale) che ha distrutto la stessa possibilità di un’autentica intesa tra le persone. Tutto ciò che rientra nel raggio della nostra esperienza non che un’apparenza illusoria; non ci sono certezze (tanto meno certezze scientifiche), ma solo dubbi, e una costante e convulsa ricerca di qualcosa che possa appagare il nostro desiderio di felicità. Due personaggi  che dialogano fittamente tra di loro e che vivono interamente in questo dialogo, che è tutto intessuto di amare confessioni, di angosciose richieste, di finte indifferenze che celano in realtà il desiderio di sollecitare l’interessamento degli altri per i propri casi. Ma è un dialogare tra sordi, tra gente che non si comprende: il vero volto di ciascuno sembra continuamente sfuggirci, e quello che prima ci appariva uno strano burlone, magari un po’ folle, di colpo ci appare come un uomo disperato, che porta dentro di se una tragica esperienza.

L’uomo infatti è in attesa di morire (il “fiore in bocca” è una tumore mortale che gli ha aggredito il labbro superiore) e proprio la vicinanza della morte ha reso più lucida in lui la capacità d’indagare il mistero della vita per penetrarne l’essenza. Gli ha conferito insomma una sorta di chiaroveggenza grazie alla quale individuare aspetti dell’esistenza che agli altri uomini, che non vivono la vita con il suo stesso distacco, sono incomprensibili: ha compreso la futilità e la convenzionalità del vivere quotidiano e borghese. Ciò lo rende amaramente ironico e nel contempo consapevole che, oltre questa vanità di forme,c’è soltanto il nulla, il vuoto assoluto.

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